Corpo di Impressioni – Penultima opera di ⱫɆⱤØ

Link al libro: https://payhip.com/b/5OPzr

Immagina che fin dalla nascita ti venga fornito un manuale di istruzioni del corpo, con i dettagli su come utilizzarlo al meglio, come distinguere le sue funzioni principali, come ottenere il meglio dalla macchina biologica, come sbloccarla da alcuni meccanismi di auto-sabotaggio, come promuovere l’autentico benessere ed evitare la sofferenza inutile. Oppure immagina un manuale per interrompere i meccanismi di identificazione con la propria autoimmagine, con il riflesso di sé, con il proprio ridicolo personaggio sociale.

Sarebbe senz’altro un grande vantaggio usufruire di tali informazioni.

Ecco, questo materiale funge da libretto di istruzioni dell’identità abituale, cioè della persona che credi (erroneamente) di essere. Finché credi di essere quella persona, con quel nome, quei pregi, quei difetti, rimarrai imprigionato nella rete cognitiva e sensoriale di quella persona.

La maggioranza di questi contenuti serve per favorire un mutamento del proprio punto di vista, provocare un “Aha moment”, facilitare un’intuizione dopo l’altra, modificare la propria percezione di se stessi, degli altri, del mondo.

Quello che c’è scritto in questi volumi è basato su una serie di riconoscimenti, chiarimenti, intuizioni, realizzazioni. E queste intuizioni sono alla portata di tutti.

Mentre leggi, rifletti, analizzi questi contenuti, potrebbero sorgere brevi sprazzi di lucidità.

Un breve istante di riconoscimento è più che sufficiente per cambiarti la vita.

Sentirai la comprensione mediante un senso di sollievo, leggerezza, spensieratezza; sarà come prendere una boccata d’aria pulita. Non sottovalutare queste boccate di aria pulita.

E come si manifestano?

Esse si manifestano sotto forma di sprazzi di lucidità, presenza rilassata, fiducia incondizionata, autoironia, sollievo.

P.S.

Cosa apprenderai da questo insegnamento?

  • Riuscirai a non farti travolgere dalle impressioni del corpo.
  • Potrai dimorare spontaneamente nell’Essere Incondizionato, in uno stato libero dalla mente condizionata.
  • Riuscirai a cancellare ogni traccia di storia personale, diventando invisibile per la tua mente e immune alle accuse del piccolo tiranno interiore.
  • Potrai disincantarti definitivamente da ciò che non sei, cioè dal tuo ridicolo personaggio umano.
  • Realizzerai che l’identità abituale non è la tua identità, cioè non è ciò che sei.
  • Potrai fare a meno di te (o della persona che credi erroneamente di essere).
  • Potrai superare in totale sicurezza la tua soglia personale di insicurezza, incertezza, impazienza.
  • Imparerai a non farti delimitare dalla tua apparenza, dalla maschera facciale, dal ruolo sociale. Scoprirai che tu puoi manifestare qualsiasi espressione, ma nessuna di quelle espressioni ti definisce.
  • Comprenderai le operazioni (psicologiche, affettive, nervose) che contribuiscono alla formazione e al mantenimento dell’identità abituale. Scoprirai quali sono le contro-tendenze che disfano la pseudo-identità abituale, azzerando il senso dell’io, il senso dell’ego, la coscienza di sé.
  • Scoprirai come lasciarti guidare dalla consapevolezza dell’Oltre.
  • Vedrai dal vivo l’illusione del conoscitore fittizio e scoprirai come sbarazzarti del conoscitore illusorio a cui l’uomo comune si affida ingenuamente.
  • Imparerai stratagemmi per non mettersi più al servizio di sé (o al servizio di un sé-viziato) e mettersi al servizio del non-sé.
  • Riconoscerai il reattore interno che – in modo impersonale – reagisce a ogni impressione e a ogni apparenza esterna.
  • Ti potrai schiodare dall’ottuso punto di vista personale.
  • Potrai consumare la percezione egocentrica (senza farti consumare da quella percezione).

Oltre ai due volumi principali (“Corpo di Impressioni” Vol. 1 + Vol. 2), vi sono diversi Contenuti Extra.

  • Bonus – Espedienti rapidi per sciogliere l’attaccamento al corpo, alla mente, ai pensieri, alle emozioni.
  • Bonus – Piccolo libricino su ciò che non sei.
  • Bonus – Schiaffoni di non-dualità (Paul Hedderman riformulato da ZeRo)
  • Bonus – Un Corso in Miracoli (Riflessioni di ZeRo – Secondo Volume).
  • Bonus  – Mente Vuota in Corpo Pieno (Concetti principali della seconda trilogia di ZeRo).
  • Bonus – Senz’io si vive da Dio (Terza trilogia di ZeRo – Vol. Teorico).

 

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Vuoi vedere un controllore, arconte, voladores? – (… Cosa vuol dire fare qualche sessione con ZeRo?)

Premessa: questo è l’ultimo articolo che scrivo su queste piattaforme. In futuro il mio materiale sarà disponibile soltanto sul mio store (qui) oppure su altre piattaforme come Ko-fi (qui) e Patreon (qui). Presto fornirò maggiori dettagli.

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Articolo: Continua a leggere Vuoi vedere un controllore, arconte, voladores? – (… Cosa vuol dire fare qualche sessione con ZeRo?)

Un criminale (stupratore, pedofilo) può autorealizzarsi?

ARTICOLO RISERVATO A UN PUBBLICO ADULTO

Vediamo di versare anche oggi  una sana dose di acido sopra il vostro ego infantile.

Ormai do per scontato che la maggioranza dei lettori possiede un sistema cognitivo completamente scassato, e più è scassato più scassano la minchia. Per dirla tutta, la maggioranza non possiede un sistema cognitivo ma un sistema rincoglionitivo. E questo non vale solo per i lettori di questo blog, ma per l’intelletto del gregge umano in generale.

L’unico motivo per cui alcuni si trovano qui è per “ottenere” qualcosa: un ebook gratuito, una risposta, un conforto, un suggerimento spirituale, un chiarimento, una spiegazione.

Molti non hanno capito che qui al massimo otterranno l’azzeramento delle loro aspettative.

Per togliermi dai piedi inutili visitatori propongo uno scenario grottesco.

Supponiamo che il sottoscritto, autorealizzato, sia il peggior esemplare di essere umano.

Supponiamo che abbia fatto qualcosa di atroce, tipo un’atrocità che trovate in un sito come “Deep Gore Tube”  – non aprite il link se siete soggetti sensibili (Deep Gore Tube) – filmati con contenuto brutale (https://goresee.com) – apertura del link a vostro discapito…

La provocazione del giorno verte su questa riflessione: se un’autorealizzato compie un’atrocità, è davvero autorealizzato?

Nella mia versione di autorealizzazione la risposta è affermativa. Ma nella versione dell’autorealizzazione che vi hanno venduto, propinato, offerto altrove, la risposta potrebbe essere negativa.

Qual è la versione corretta?

Anzi, la domanda interessante è: se, solo per ipotesi, fossi un criminale, uno stupratore, un pedofilo, un pazzo seviziatore, continuereste a darmi corda? Continuereste a leggere questo materiale? Continuereste a fidarvi di me? Continuereste a seguirmi pur sapendo che avete a che fare con un predatore disposto a pedinarvi, rintracciarvi e maltrattarvi?

Secondo me sì.

Scommetto che alcuni di voi sono talmente idioti o masochisti che si farebbero torturare pur di ottenere qualcosa in cambio, pur di soddisfare le curiosità del proprio stupido ego; pur di ricevere un apprezzamento, un complimento, una conferma, vi fareste fare o dire di tutto.

Quello che voglio farvi capire, in modo effettivamente subdolo e contorto, è che il vostro ego, a vostra insaputa, vi sta spingendo nelle situazioni peggiori per voi.

Il vostro ego, che è un piccolo predatore, vi sta spingendo verso altri predatori.

I predatori sono dappertutto e di solito non lo ammettono spudoratamente come ho finto di fare qui.

Se un predatore vi fa comprendere di essere un predatore vi conviene alzare i tacchi. E fidatevi, i predatori son praticamente dappertutto.

Ci sono tanti predatori quante le prede pronte ad essere predate. E i peggiori predatori non li vedete a occhio nudo. Se la vostra attenzione viene agganciata da un predatore, se non siete addestrati interiormente o se la vostra struttura energetica è debole, allora siete delle facili prede e dunque siete già spacciati.

Tutto questo discorso per dire che l’autorealizzazione non è sinonimo di apertura del cuore, compassione, misericordia.

Comunque, per tranquillizzarvi, chiariamo che non sono interessato a interagire con nessuno di voi. Non nutro nessuna malevolenza nei confronti di nessuno, ma se anche fosse, questo non inficerebbe l’autorealizzazione.

L’autorealizzazione va ben oltre ciò che uno pensa, sente, dice o fa.

(ZeRo)

 

Quasi quasi faccio il tifo per Klaus Schwab e per il Grande Reset

Di solito non mi sbilancio quasi mai, non sono uno da tifoseria, ma se dovessi confrontare l’atteggiamento dell’uomo comune con le manovre dei suoi piccoli tiranni farei probabilmente il tifo per i piccoli tiranni che opprimono l’uomo comune. Se fosse un match di pugilato punterei sul vincente, e ovviamente l’uomo comune non ha chance.

Vorrei che la battaglia fosse meno impari, meno prevedibile e più stimolante, ma malauguratamente non è così.

Dato che parlo spesso di azzeramento non dovrebbe stupire nessuno se simpatizzassi per il Grande Reset di Klaus Schwab. Ovviamente l’azzeramento a cui mi riferiscono non ha nulla a che fare con quello di Schwab, però, vedendo la condizione in cui riversa l’umanità, viene spontanea un’associazione mentale con quella stramba e perversa versione di azzeramento.

Per comprendere la mentalità del sottoscritto vi dico che se fossi un personaggio del romanzo 1984 di Orwell sarei O’Brien, il tizio che si occupa di mettere sotto pressione la mente del povero Winston, obbligandolo a superare la sua paura peggiore. In fondo O’Brien potrebbe anche essere visto come un mentore, una guida (un po’ crudele) che voleva rafforzare e mettere alla prova la mente del protagonista. So che questa mia interpretazione è leggermente forzata, ma ci può stare.

Il mio addestramento verso il disincanto lo vedrei proprio così, come un attraversamento del proprio inferno interiore. E i piccoli tiranni di questo mondo servono per invitare ogni coscienza addormentata al passaggio dall’incubo al Risveglio.

Se rifiutano il Risveglio si meritano un altro incubo.

Ecco svelato il motivo per cui farei il tifo per i piccoli tiranni; sono la versione attuale di O’Brien; sono dei catalizzatori (grotteschi) di un potenziale mutamento di mentalità individuale e collettiva.

 

Comunque la questione è anche più semplice.

Se ragioni da schiavo, ti meriti di vivere da schiavo.

Se ragioni come un robot, cioè se non ragioni, ti meriti di essere rimpiazzato da un robot.

Se non rompi i tuoi incantesimi, ti meriti di farti incantare e incatenare dal prossimo incubo.

Tutto qui.

(ZeRo)

Ogni tanto ricordati che fai schifo

Il valore di un lavoro dipende dal valore di ciò che si produce.
Tu cosa produci ogni giorno, di concreto?
Di concreto, ogni giorno, produci chili di merda.
Questa è l’unica cosa che puoi dire di produrre senza ombra di dubbio.
Tutto il resto – tutto ciò che fingi di fare nel circo sociale – è un finto plusvalore.
Di base produci solo escrementi.
Ma non solo con il corpo, anche con la mente.
Non bastano gli stronzi del corpo, ci devi puntualmente aggiungere anche le stronzate della tua mente, del tuo ego, del tuo ridicolo personaggio sociale.
Se almeno ti fermassi agli stronzi del corpo sarebbe già abbastanza. Ma no, ti vuoi spingere oltre, vuoi aumentare la tua importanza personale aggiungendo inutili chili di stronzate concettuali, psicologiche, emozionali, affettive, sentimentali, culturali, religiose, spirituali.
L’unico motivo per cui il tuo ego potrebbe sentirsi offeso è che stai coprendo i prodotti naturali del tuo corpo con dei prodotti innaturali, con della merda cognitiva che è molto peggiore di quella biologicamente prodotta dal corpo.
Se provi a scavare sotto i chili di stronzate del tuo intelletto, e se provi a indagare bene il contenuto dei tuoi pensieri quotidiani, scoprirai che in effetti produci soltanto stronzate, dici soltanto stronzate, fai soltanto delle stronzate.
Sbaglio?
Comunque la cosa davvero schifosa è il fatto che non ti limiti a produrre stronzate concettuali, ma poi difendi tutte quelle stronzate soltanto perché sono uscite dalla tua bocca o perché sono state prodotte dalla tua testa di cazzo.
Questo atteggiamento è come credere che la merda del proprio corpo sia migliore dalla merda del corpo altrui.
Una stronzata rimane pur sempre una stronzata, anche se la produce il tuo idolo preferito, il tuo Guru di riferimento, il Papa, il Dalai lama o l’uomo più santo al mondo.
Se vuoi un consiglio per ridurre la tua schifosa importanza personale, segui questo consiglio: ogni giorno, al mattino, prima di iniziare a produrre le tue solite stronzate, ricorda a te stesso quando fai schifo.
 
(ZeRo)
 
Per ridurre la tua schifosa importanza personale puoi contattarmi qua: https://risvegliodalsogno.wixsite.com/risveglio

Vale la pena entrare in un’organizzazione esoterica tipo la massoneria?

Non appartengo a nessuna loggia, lignaggio, tradizione, ma so che qualcuno si sta chiedendo se vale la pena entrare in una struttura del genere o se vale la pena ricevere un’iniziazione da un Guru.
Qualcuno si chiederà:
Non è troppo tardi?
Non è tutto deviato e deviante?
Aveva ragione René Guénon?
L’iniziazione non potrebbe rivelarsi una contro-iniziazione?
La degenerazione non avrà già raggiunto il midollo di ogni loggia, ogni gruppo, ogni organizzazione?
Boh, per me il punto non è quello.
Il punto è che la deviazione non sta nella massoneria, nella loggia, nell’organizzazione esoterica. La deviazione sta nel mondo stesso.
Il mondo, che molti di voi considerano la realtà, è un’allucinazione collettiva.
Non c’è il mondo come realtà esterna.
Il vostro mondo è un mondo di apparenze.
Tutto ciò che sorge nel mondo delle apparenze è un abbaglio, un errore percettivo, una trappola di Mara (direbbero in Oriente).
Vediamo di semplificare ulteriormente.
Il mondo è l’inferno.
Il corpo fisico è l’involucro degli spiritelli indemoniati che abitano questo inferno.
Le strutture che trovate in questo mondo, incluse molte strutture esoteriche, sono strutture erette da questi spiritelli per mantenere la loro dimora qui.
Teoricamente siete quasi tutti già posseduti da questi spiritelli indemoniati e l’unica chance che avete è il disincanto dal mondo delle apparenze.
Il problema non è entrare in qualche loggia, avere un’iniziazione, recarsi in un luogo sacro, sacralizzare il proprio corpo fisico. Il problema è fare uscire lo spiritello che c’è in voi, il conoscitore fittizio che vuole possedere il corpo, il vostro io che scimmiotta Dio.
Comunque il vostro dubbio è comprensibile. In effetti da soli non ce la potete fare. Serve qualcosa d’altro. Ma quel qualcosa d’altro, per intervenire, necessita della vostra apertura.
Potete aprirvi a questo mondo, agli spiritelli indemoniati, a qualunque deviazione, degenerazione, mania di onnipotenza.
Oppure potete aprirvi a ciò che chiamo “Oltre”.
E quando vi aprite all’Oltre avrete ovviamente bisogno di qualcosa che non è di questo mondo.
Ma dato che sicuramente sto comunicando con degli spiritelli indemoniati ossessionati da questo mondo di apparenze, è inutile aggiungere altro. Nel dubbio fatevi fare un bell’esorcismo.
(ZeRo)
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Ma tu sei un Nagual?

Tempo fa avevo involontariamente indispettito un pinco pallo qualunque.
Questo tizio, con tono stizzito, beffardo e semi-minaccioso, mi chiese se io sono un Nagual.
Punto primo, se uno è un Nagual ne te lo va a dire, non lo spiffera via email, e probabilmente non gliene frega nulla di farsi conoscere in giro da qualche ridicolo personaggio sociale o virtuale.
Punto secondo, se uno fa lo sbruffone con uno stregone allora ha trovato il posto giusto per cercare rogne. Non si gioca con la stregoneria. Non ho voglia di dilungarmi, ma se vi piace la via del guerriero spirituale, e se accettate una dritta da un amico, vi consiglio di valutare la vostra condizione interiore prima di attaccare, minacciare, provocare qualcuno. Ve lo dice uno che adora le provocazioni e apprezza le sfide.
Non importa di chi si tratti, può trattarsi della nonnina, della suocera, del vicino di casa, del collega, dell’utente virtuale; in ogni caso non sapete chi c’è dall’altra parte. Non potete sapere se qualcuno ha stretto un patto segreto. Non potete sapere se si occupa di occultismo. Non potete sapere se in termini esoterici è in grado di farvi il culo a strisce.
Accidentalmente potreste davvero beccare un Nagual, ma non uno di quelli buoni, benevoli, misericordiosi, ma un mago nero, o un semplice praticante di stregoneria o di arti occulte. E in quel caso state certi che l’energia che avete mosso, o che avete accidentalmente scagliato contro qualcuno, ritornerà a voi, con gli interessi.
Occhio a quello che dite o a quello che scrivete nei commenti, alle battutine, all’istigamento. Se volete delle brutte sorprese quella è la strada più sicura.
Vi sto dicendo di tenere a bada la vostra lingua, le vostre dita, i vostri pensieri, perché i migliori predatori passano quasi sempre inosservati. E se fate ingenuamente le prede, prima o poi salterà fuori un bel predatore. Non siate così sprovveduti da farvi predare anche online.
C’è una bella differenza tra buttare una rete per catturare delle prede, come in fondo potrei fare io, anche se non è così, e buttarsi a capofitto in una rete da predatore, come potreste fare voi.
Prima di fare i galletti, leggeteveli almeno due libricini di alchimia, esoterismo, magia cerimoniale, chaos magick e compagnia bella. Poi, se volete, passate pure alle sfide. Ma almeno addestratevi un pochino, altrimenti siete proprio dei fessi e vi meritate di essere predati spietatamente.
Prima di scassare i coglioni a qualcuno, premunitevi di qualche minchiata esoterica: un sigillo, una piccola protezione, un mantra, una preghierina propiziatoria, perché se venite attaccati psichicamente, astralmente, energeticamente, non è che vi arriva la notifica sul telefonino.
I predatori, i maghi neri, non vi avvisano verbalmente, non vi chiedono il permesso per intrufolarsi in casa vostra o nella vostra mente.
La presenza malevola approfitta del primo fesso con la guardia abbassata, e appena trova un pertugio, si infiltra, attecchisce, infierisce sul primo punto debole che individua.
Si tratta semplicemente di una guerra e voi potreste trovarvi sbadatamente nel campo nemico.
Ma probabilmente la spiritualità spiccia vi ha talmente rimbambiti da rendervi più fragili e rammolliti di prima.
Se l’idea di occultismo vi spaventa, o se siete troppo pigri per recitare qualche formula di magia cerimoniale, tenetevi almeno qualche quadrifoglio portafortuna, un po’ di peperoncino, un ferro di cavallo contro la sfiga, perché di sti tempi potreste averne bisogno.
P.S.
Se mi permetto di scrivere certe cose, con un certo tono, è perché ho incontrato sufficienti predatori o maghi neri, e ho sopportato abbastanza sfide per poter muovere un po’ di energia in questo modo. Tra l’altro non sono così fesso da polarizzarmi o da caricare questa energia di malevolenza. La polarizzazione e lo scaricamento energetico lo lascio alle mie prede.
(ZeRo)

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Il tuo ego è un cagnolino scassacazzi… smettila di farlo ringhiare

Una buona analogia per rappresentare l’ego è quella del cagnolino.

L’ego è come un minuscolo chihuahua che rompe costantemente i coglioni.

L’ego abbaia sotto forma di pensieri, giudizi, ragionamenti, preoccupazioni.

L’uomo comune confonde l’abbaiamento interiore dell’ego con la propria voce, i propri pensieri, i propri bisogni, la propria volontà.

La prerogativa dell’ego-cagnolino, e dunque della mente ordinaria identificata con quello scassacazzo interiore, è l’incazzatura perpetua. Basta una cazzata per farlo incazzare. E in un mondo del cazzo è normale incazzarsi. Il problema è non capire che si tratta appunto di una cazzata.

Esempi di cazzate per cui l’uomo (o la donna) comune s’incazza quotidianamente: la moglie battona, il marito drag queen, il figlio gender-fluid, la nipote lesbica, il vicino guardone, il Papa pedofilo, il medico ipocondriaco, e chi più ne ha più ne metta.

In un mondo così come si fa a far finta di nulla?

Lo sbotto di indignazione viene impulsivo, soprattutto nel caso di un individuo molto orgoglioso, permaloso, suscettibile, irascibile, irritabile; e l’ego è un concentrato di irritabilità suscettibilità, permalosità, vanagloria.

Il guaio sorge quando si dà corda a quel cagnolino incazzoso e poi si passa la vita a ringhiare.

Ringhiare con la nonnina sorda in fila per la pensione, ringhiare per lo storpio che attraversa le strisce pedonali, ringhiare per la signora che si trucca al semaforo, ringhiare per il ritardo della consegna Amazon, ringhiare per il cambiamento climatico; ringhiare per il caro-benzina; ringhiare per la bolletta luce-gas.

Ognuno di voi ha un modo di ringhiare tutto suo; c’è chi sbraita all’improvviso, chi bestemmia ogni giorno, chi fa finta di niente e si tiene tutto dentro fino a scoppiare, facendosi venire un ictus.

Provate a individuare il ringhio del vostro ego;  in che modo viene manifestato, in quali circostanze emerge, con quali persone, in risposta a quali circostanze, per difendere o per dimostrare cosa, per guadagnare o per risparmiare quanto denaro?

Vi conviene tenere a bada quel ringhio da cane rabbioso o da cagna in calore perché quel sintomo è come un’infiammazione che può acutizzarsi e a lungo andare vi danneggia, vi indebolisce, vi instupidisce, vi rincoglionisce più del dovuto, ed è difficile essere più coglioni dell’uomo (o della donna) comune, ma se vi impegnate ce la potete fare.

Qualcuno potrebbe prendere questi consigli per un atto di altruismo e pensare:

“Oh, grazie ZeRo, come sei caritatevole”.

… No, vedi amico mio, io lo faccio per evitare di sentire il tuo alito puzzolente nel caso dovessi incrociarti e sentirti ringhiare; oppure per evitare di leggere commenti inutili, domande banali, richieste di amicizia da gente insulsa, giudizi isterici pronunciati da cani rabbiosi o da cagne in calore.

(ZeRo)

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GREGGE SPIRITUALE

La società ha una risposta per tutto.
E se le sue risposte fossero vere, allora almeno una discreta percentuale della popolazione sarebbe auto-realizzata, o per lo meno disincantata.
Non sono uno che esce molto, non interagisco molto con il gregge umano, ma l’ultima volta che ho controllato la gente non mi sembrava minimamente disincantata, figuriamoci auto-realizzata.
Avevo provato anche a sbirciare nelle comunità spirituali, ma anche lì la percentuale di individui disincantati era bassina, quasi nulla.
Come mai?
Beh, per quanto riguarda la società la risposta è scontata: il suo scopo è produrre incantesimi, non romperli; come può vendere i suoi prodotti se nessuno crede ai suoi prodotti?
Fin lì (quasi) tutti ci arrivano.
Ma caspita, le comunità spirituali…?!
Pensavo che là in mezzo facessero sul serio, ma alla fine erano gli stessi ridicoli personaggi sociali, con una nuova maschera, alla ricerca del prossimo prodotto, della prossima credenza, del prossimo incantesimo.
E proprio come nella società, nelle comunità ho notato che le risposte fornite ai ricercatori erano prescrizioni “impotenti”. D’accordo non spingerli al disincanto, ma fregarli fino al punto da non fornire neppure semplici soluzioni o fino a renderli più impotenti (e più rincoglioniti) di prima era davvero ridicolo.
Vedevo l’impotenza nei loro occhi, sentivo l’impotenza nelle loro domande al Maestro, e percepivo impotenza perfino nelle risposte del Maestro stesso.
Lì tutto divenne palese: Maya aveva semplicemente assunto altre sembianze. La comunità di turno era solo la società sotto mentite spoglie; non era qualcosa di diverso, con un non so che di peculiare e trascendentale; era proprio la copia esatta – solo con nuovi nomi, nuove credenze, nuovi prodotti, nuove storie, nuovi leader, nuove groupies, nuovi profeti, nuove pippe mentali.
Entrambe le strutture (quella mondana e quella spirituale) erano tenute assieme da due fattori: l’impotenza (appresa) e l’incantamento dei suoi discePolli.
Non mi stupirebbe ritornare in mezzo a loro e vedere le stesse pecore di molti anni fa, disorientate, perse, incantate, incatenate o incastrate proprio nella stessa struttura da cui volevano uscire. E non potranno mai uscire in quel modo perché non si tratta di una struttura visibile, ma di una struttura invisibile, energetica.
Il disincanto è davvero un dono raro e prezioso… c’è chi l’ha ricevuto miracolosamente e c’è chi testardamente non lo accetterà mai.
(ZeRo)
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Fatti un favore… levati dal cazzo

Qualche giorno fa ho fatto un piccolo trasloco per aiutare un’amica. La signora in questione doveva spostare solo qualche mobile per cui mi sono messo brevemente a sua disposizione. Mentre spostavo la roba notavo l’estrema apprensione della signora. Monitorava ogni mio micro-movimento. Tutto doveva essere perfettamente in ordine. E fin qui nulla di male. Il problema è sorto quando la signora pretendeva di fare ciò per cui mi aveva contattato. Voleva fare ciò che non poteva fare, rischiando di farsi del male da sola. Ad ogni mio movimento seguiva una sua inutile reazione, un intralcio involontario dettato dai soliti ingredienti che dettano la condotta dell’uomo comune: presunzione, ansia, agitazione, preoccupazione, inquietudine. E più cercava goffamente di aiutarmi (ad aiutarla), più ostacolava l’aiuto che aveva richiesto.

Lei voleva davvero aiutarmi (ad aiutarla). Ma il suo aiuto, in questo caso, era totalmente inutile, controproducente.

Ogni due per tre le dovevo dire:

Non metterti li davanti

No, neppure lì

Spostati, per favore

Lascia stare, ci penso io.

Etc.

L’esempio della signora è un’ottima rappresentazione del concetto di ego, del senso dell’io, dell’importanza personale.

Traslando l’esempio possiamo dire che questa è la stessa dinamica tra voi e l’Universo, tra il vostro piccolo gps (goffo personaggio strillante) e il grande GPS (Grande Presenza Silenziosa o Grande Potente Spirito), tra ciò che vorreste ottenere e ciò che fate per ottenerlo.

Di solito non vi rendete conto che ciò che fate è l’ostacolo principale che si frappone tra voi e il vostro scopo.

E anche se smetteste di fare quello che fate di solito rimarrebbe comunque ancora un ostacolo, un ostacolo più sottile: il vostro modo di pensare. Ma non è finita lì. Anche se riusciste a pensare diversamente, a pensare positivo, o a smettere proprio di pensare, rimarrebbe un ulteriore ostacolo, ancora più sottile del precedente: il vostro modo di percepire, le tendenze residue che si sono accumulate negli anni.

Insomma, qualunque mossa facciate siete fottuti. Questo è il destino della coscienza addormentata. E non potrebbe essere altrimenti in quella condizione di incantamento o rincoglionimento.

Il buffo è che non lo fate apposta; siete talmente storditi dal riflesso mentale di voi stessi che non ve ne accorgete proprio.

Non vi accorgete che siete l’intralcio a ciò che vorreste perseguire.

Non vi accorgete che vi state quotidianamente auto-sabotando.

L’Universo, quando tenta di darvi un supporto, nota che intralciate il flusso cosmico, e allora vi dice:

Per favore spostati

Indietreggia un altro po’

Fermati

Lascia stare

Guarda che se rimani lì ti fai del male

Non interferire, lo dico per il tuo bene.

Se proprio siete recidivi, l’Universo  usa un tono meno pacato:

Stai zitto e aspetta il tuo turno.

Cretino, non rompere i coglioni, non sei tu a dettare le regole.

Oh, coglionazzo, non hai ancora capito che ti devi levare dalle palle?

Purtroppo, a volte, quello diventa l’unico modo di comunicare con la vostra mente e farvi capire che voi siete la vostra stessa interferenza.

La signora alla fine si rese conto delle sue interferenze e si fece da parte per lasciarmi spazio.

La stessa cosa dovrebbe fare la vostra mente: dovrebbe rendersi conto che a volte – quasi sempre – si dovrebbe togliere dai piedi, mettersi da parte e lasciare spazio a qualcosa d’altro.

Dovete rendervi conto che il 90 % delle vostre azioni, delle vostre parole, dei vostri pensieri, dei vostri ragionamenti, delle vostre emozioni, dei vostri sentimenti, delle vostre iniziative, non servono a un emerito cazzo. Si tratta semplicemente di comprendere che state intralciando voi stessi. Quando vi sarà chiaro il modo in cui vi state costantemente sabotando, la smetterete spontaneamente, senza che ve lo debba dire uno psicoterapeuta, un prete, un Maestro, un guru spirituale.

Tutto ciò che dovete fare è non-fare, fare di meno, o per lo meno dovete rompere meno i coglioni a voi stessi e agli altri.

Fate un favore all’Universo… levatevi dal cazzo.

(ZeRo)

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