LA COSCIENZA DELL’UOMO COMUNE È INFANTILE QUANTO LA COSCIENZA DI UN POPPANTE DI SETTE MESI

L’uomo comune è rimasto allo sviluppo di un poppante di sette mesi.

Il suo corpo è cresciuto, l’età anagrafica è salita, ma la sua coscienza è rimasta una coscienza infantile, immatura, ingenua come la coscienza del bebè di questo video.

Il realismo ingenuo del bebè lo spinge a credere che se una cosa non viene percepita dai suoi sensi, allora quella cosa non esiste più.

Sembrerà strano ma la coscienza di molti adulti è rimasta immatura come quella di un neonato, di conseguenza l’uomo comune ha fondamentalmente le stesse credenze limitanti di un neonato: ha le sue stesse paure, i suoi pregiudizi, le sue puerili aspettative.

Quanto è difficile condizionare, manipolare, ingannare una coscienza così infantile?

Se quello è lo sviluppo dell’uomo comune, quanta fatica crediate che facciano per manipolare un tipico essere umano?

Per spiegare meglio il livello di coscienza ordinaria riporto un capitolo della mia prima trilogia.

Mentre leggete il capitolo ripensate al bambino di sette mesi; oppure pensate al vostro vicino di casa, a un vostro amico, ai vostri genitori, ai vostri professori, ai colleghi, alle autorità politiche/religiose/scientifiche… oppure ripensate semplicemente alla follia umana espressa negli ultimi anni.

Buona riflessione.

(ZeRo)

Lezione 2, tratta da “Risveglio dal sogno planetario, vol. teorico

REALISMO INGENUO

 

In filosofia la concezione comune che la gente ha della realtà viene chiamata ‘realismo ingenuo’.

L’espressione realismo ingenuo o realismo primitivo si riferisce al credere che il mondo, gli oggetti e le esperienze quotidiane abbiano davvero le caratteristiche (colore, forma, consistenza) che noi percepiamo.

 

Esempi pratici di realismo ingenuo:

– I miei sensi non mi possono ingannare.

– Il mondo che mi circonda è così come lo percepisco.

– La maggioranza ha sempre ragione; tutti – quelli che conosco – percepiscono il mondo in questo modo, quindi questa percezione è corretta.

– Questa è l’unica percezione possibile.

– La scienza ha sempre ragione e la scienza dice che la Realtà è così.

– Le illusioni (sensoriali) non esistono.

Anche se le illusioni e le allucinazioni esistono, io non posso esserne vittima, sono una persona mentalmente ‘sana’, normale, intelligente.

La mia mente non può ingannarmi… se accadesse me ne accorgerei.

– Se qualcosa la percepisco così deve essere necessariamente così.

– Tutto quello che percepisco esiste e viceversa (SE NON LO PERCEPISCO NON ESISTE).

Da questi esempi si evince facilmente che il realismo ingenuo indica un’assenza o carenza di lucidità, consapevolezza, maturità: da questa immaturità sorge l’ignoranza della nozione di inganno sensoriale e a sua volta questa ignoranza sta alla radice della tendenza a far coincidere l’apparenza con la Realtà.

Nonostante questa diffusa ignoranza, il realismo critico o scientifico ha dimostrato da secoli che il mondo percepito dai nostri sensi non è una copia esatta e diretta del mondo esterno, bensì è il risultato di una serie di mediazioni, ristrutturazioni e altre attività svolte dal cervello.

Dal punto di vista del realismo scientifico la percezione è una costruzione attiva alla quale partecipano sia l’ambiente fisico/esterno sia il sistema percettivo individuale.

Nel realismo ingenuo invece non viene riconosciuta l’interazione tra il sistema cognitivo e il sistema percettivo.

Il realista ingenuo non si rende conto del modo in cui egli stesso contribuisce alla percezione e addirittura alla creazione del mondo: egli ignora quasi del tutto l’intero processo percettivo ovvero il modo in cui la percezione del mondo viene costruita, sviluppata e alterata. In pratica il realista ingenuo ha mantenuto un atteggiamento primitivo e infantile nei confronti di qualsiasi tipo di percezione.

Questo realismo ingenuo, facilmente riscontrabile nel cittadino medio, presenta dei tratti evidenti come l’eccessiva fiducia nel senso comune, nelle prime impressioni, negli organi sensoriali.

Il realista ingenuo confonde la Realtà con l’apparenza, i fatti con le impressioni, gli avvenimenti con i presentimenti, la verità con le opinioni, la conoscenza con la credenza.

In sostanza il realista ingenuo ripone tutta la propria fiducia nelle apparenze esterne ed è completamente ignaro di qualunque inganno sensoriale: crede ciecamente a tutto ciò che vede e a qualsiasi cosa venga percepito dai suoi organi sensoriali; probabilmente non sa neppure cosa siano le impressioni, gli stati alterati di coscienza, le allucinazioni, i miraggi, le proiezioni olografiche, la realtà virtuale.

Non bisogna scordarsi che il realista ingenuo prende come unico punto di riferimento la percezione grossolana dei sensi ordinari.

Se al realista ingenuo gli si chiede cos’è la Realtà – che già la domanda gli pare un po’ strana – lui dice: la realtà è semplicemente quello che vedo, quello che sento, quello che tocco.

Per lui la percezione dei sensi rappresenta la vera ed unica prova della Realtà.

Il realista ingenuo non ha mai notato che il suo apparato psicofisico non riceve la Realtà nella sua interezza ma soltanto metà Realtà, la Realtà relativa ai suoi sensi ordinari; per giunta questa metà viene distorta dai contenuti della sua mente.

Toccare con mano e vedere con i propri occhi – per il realista ingenuo – vale come prova della Realtà di qualsiasi cosa: se gli presentate un oggetto virtuale – ad esempio un corpo umano – dotato della stessa consistenza di un altro corpo fisico egli sarà convinto che il corpo virtuale è reale perché al tatto e alla vista possiede le stesse qualità di un corpo in carne ed ossa.

Egli non comprende che gli elementi visivi, auditivi, tattili non sono l’adeguato metro di misura per stabilire la Realtà di qualcosa.

In questo libro al posto di ‘realista ingenuo’ utilizzo termini come ‘coscienza ordinaria, immatura, addormentata, incosciente’.

Il termine ‘coscienza in via di Risveglio’ indica invece tutti coloro che hanno superato la fase del realismo ingenuo, si sono disincantati dal senso comune e hanno una visione più ampia, chiara e profonda; la coscienza in via di Risveglio non confonde la Realtà con le apparenze, cioè non confonde l’essenza con ciò che viene percepito e distorto dall’apparato corpo-mente.

 

 

CONCETTI CHIAVE

«Criterio del realismo ingenuo: se mi piace è giusto, se lo percepisco è reale, se tutti la pensano così è vero.»

(ZeRo)

 

  • Il realista ingenuo ignora il modo in cui avviene il processo percettivo.
  • Crede che il mondo fenomenico (la realtà relativa, soggettiva, personale, interiore, percepita dai sensi) sia una fotocopia dell’intera Realtà, della Realtà ultima, assoluta, oggettiva ––> crede che il mondo esterno sia davvero così come viene percepito dai sensi.
  • Ignora fenomeni naturali come il mimetismo, fenomeni dove alcuni aspetti nella natura non compaiono a livello percettivo, cioè non vengono rilevati dai nostri sensi.
  • Ignora che i fenomeni della percezione soggettiva potrebbero non esistere sul piano oggettivo –> ognuno di noi può percepire dettagli che sul piano fisico non esistono oppure fenomeni che altri ‘percettori’ non percepiscono.
  • Si fida più delle insinuazioni mentali (fantasie, paranoie, ossessioni, pregiudizi) che della pura consapevolezza.
  • Crede che gli organi sensoriali registrino FEDELMENTE gli eventi esterni.
  • Non si rende conto che il corpo (cervello, sistema nervoso) è uno strumento che interpreta, traduce, altera qualsiasi stimolo; le esperienze non vengono percepite ‘direttamente’ dal corpo, in maniera ‘pulita, neutrale, oggettiva’.
  • Non si accorge che i pensieri, le emozioni, i sentimenti contribuiscono alla costruzione del mondo che ciascuno di noi percepisce; ignora o dà per scontato che noi partecipiamo attivamente alla costruzione delle nostre esperienze e del mondo stesso.
  • La mente del realista ingenuo spacca la Realtà in due: io sono qui e la Realtà si trova là; da un lato c’è il mondo ‘reale’ e dall’altro – separato, distante – ci sono io che lo percepisco in maniera cristallina, neutrale.
  • Il realista ingenuo è la massima espressione della dualità o del dualismo mente-corpo; crede che i processi interni (a lui invisibili) non abbiano nulla a che fare con il mondo visibile (esterno) e quindi neppure con il proprio corpo fisico.
  • Crede che gli oggetti abbiano davvero le caratteristiche che noi percepiamo, siano situati esattamente a quella distanza, abbiano quelle dimensioni, etc.
  • Crede che la Realtà esterna sia separata e indipendente da noi, cioè da coloro che la percepiscono.
  • Il realista ingenuo non sa o non si accorge che l’atto stesso di osservare, misurare o semplicemente interpretare un fenomeno ALTERA il fenomeno stesso, cioè modifica ciò che si è intenti ad osservare e misurare –––> prima delle scoperte della meccanica quantistica e delle neuroscienze, il realismo ingenuo dilagava anche nell’ambito scientifico… lasciamo perdere l’ambito sociale, politico, religioso e spirituale, sui quali è meglio stendere un velo pietoso.

 

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OGNI SLOGAN DI QUESTO MONDO È UNA PROPAGANDA DELL’EGO (un impulso di paura contro il Risveglio)

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(Vi suggerisco di rileggere con calma, almeno un paio di volte, l’intero testo)

Dopo essere stato soccorso da Morfeo ed essersi svegliato a bordo del Nabucodonosor, Neo e il pubblico credono che ora l’eroe sia fuori dalla simulazione e nel mondo reale, ma non lo è.

Alla fine del secondo film, Neo usa i suoi poteri al di fuori di Matrix, il che significa che o è un superuomo nel mondo reale, o il mondo reale non è reale. L’interpretazione comune è la prima, quella corretta è la seconda. Neo non è mai uscito dal mondo virtuale. Tutto in Matrix avviene in Matrix, in una matrice virtuale.

Suggerimento pratico: ogni volta che non sei nell’infinito spazio atemporale, sei in una simulazione, in un sogno.

Matrix – la simulazione in cui credi di trovarti ora – è un’apparenza, un sogno.

Il mondo è una simulazione che in realtà non esiste, o se esiste appare solo in uno stato di sogno.

È la mente in stato di incantamento, Maya, l’ego, a convincerti che l’irreale sia reale.

*

Il potere dell’ego è l’emozione caricata dalla polarità della paura. L’ego forma attaccamenti emotivi agli elementi del sogno umano; produce attaccamenti emotivi al fine di resistere al cambiamento e tenerti ad un livello evolutivo infantile, in uno stato di ignoranza perpetua tipica della vita in un branco di pecore. Ci sono buone ragioni per cui l’ego mantiene questo atteggiamento, ma se stai leggendo questo testo è perché stai contemplando la morte dell’ego, la fine della mentalità infantile e gregaria; il che significa rimescolare la bobina egoica, tagliare gli attaccamenti emotivi e lasciare la mandria umana alle spalle.

L’attaccamento emotivo è il modo in cui l’ego ci tiene legati ad un livello di cecità cognitiva e percettiva, un livello basato sulla paura e questo livello di paura è l’unico in cui l’ego può esistere. Questi attaccamenti sono le catene che ci legano nella caverna di Platone. Per uscire dalla caverna dobbiamo prima rompere le catene emotive che ci tengono legati al mondo delle apparenze esterne. Il viaggio del risveglio comporta la rottura di questi legami in modo da poter salire a livelli di prospettiva superiori fino a raggiungere una visione progressivamente più lucida e meno distorta. Questo è il viaggio spirituale riassunto in poche parole. Tutto ciò che sei veramente è consapevolezza, quindi il viaggio spirituale è tutta una questione di prospettiva: più espandi la coscienza, più allarghi la prospettiva oltre i confini dell’ego (mentalità ristretta).

Una volta che diventiamo spiritualmente adulti (maturi, lucidi, disincantati), smettiamo di confondere il costume egoico per il sé autentico. L’infantile guscio umano viene gettato via, quindi l’essere di luce che c’è in noi emerge e da lì in poi inizia la nostra autentica vita. Se ciò non dovesse accadere in maniera naturale – e non accadrà mai se siamo immaturi – rimaniamo intrappolati in uno stato di pubertà spirituale; i nostri corpi fisici crescono mentre il nostro sviluppo mentale-emotivo-spirituale rimane bloccato all’infanzia.

*

All’inizio di Matrix, Thomas era più o meno dove sei ora; il futuro Risvegliato stava iniziando a mettere in discussione la natura della sua realtà. Non sapeva come o perché, ma sapeva che le cose non erano come sembravano e stava iniziando a ossessionarsi con la ricerca della Verità. Ma appena si avvicinava alla Verità veniva inseguito e sedato dagli agenti del Sistema.

L’agente del Sistema è una rappresentazione dell’ego.

Se anziché lasciarti sedurre e addormentare dalle dolci pillole dell’ego cercassi di evadere dalle sue malie ti accorgeresti di quanto la tua mente e il tuo corpo siano stati avvelenati dalle dolci pillole dell’ego.

Siamo stati talmente condizionati a dormire che non riusciamo quasi mai a destarci dal sogno diurno.

Quando riceviamo un piccolo pizzicotto dalla Realtà che minaccia di svegliarci, ecco che una serie di forze egoiche vengono a galla per guidarci di nuovo in uno stato di sonno profondo. L’ego vuole sedare il prurito del risveglio; non vuole che tu venga distratto dal tuo sonno e per questo fa in modo che tu ignora i segni del risveglio.

Questo è ciò che in realtà Morfeo – dio del sonno e dei sogni – fa a Neo.

Il pubblico (addormentato) crede che lo aiuti a risvegliarsi ma non è così.

La pillola rossa non ha svegliato Neo, lo ha rimesso a dormire.

Lo ha portato ad un sogno più realistico, ad una simulazione apparentemente più credibile.

*

Neo aveva un gran prurito prima di incontrare Morfeo; aveva una gran voglia di risvegliarsi. Dopo che ha creduto e ceduto alle lusinghe del dio del sonno ha abbandonato il suo impulso primordiale. Ha tradito il suo istinto, ha sciupato la sua grande occasione. Il prurito che sentiva era il vero invito al risveglio. Il fastidio nei confronti del finto, sciocco, banale mondo di tutti i giorni in cui Neo viveva era l’impulso che avrebbe dovuto seguire per comprendere davvero la profonda tana del bianconiglio. Allo stesso modo, il fastidio che tu provi nei confronti del finto, sciocco, banale mondo di tutti i giorni è l’impulso che tu dovresti seguire per comprendere davvero le illusioni che ti circondano.

Ma probabilmente il tuo impulso naturale al risveglio sarà già stato sedato da anni; ricordati che l’ego – per sopravvivere e dominarti – deve sedare in tutti i modi ogni impulso al risveglio. L’ego deve farti amare il mondo dei sogni, deve farti affezionare alla prigione umana, cioè al pianeta in cui credi di trovarti.

Deve sedarti e reinserirti in un Sistema differente, un sistema in cui tu sarai talmente sedato da desiderare il sonno e talmente imbambolato da odiare il risveglio. Appena l’ego (l’agente del sistema mentale in cui sei imprigionato) nota che il tuo sonno sta per essere turbato dall’impulso al risveglio, ecco che ti mostra un’allettante alternativa, una dolce promessa, una sensuale fantasia, una meschina ricompensa economica, una sciagurata offerta che (secondo il tuo ego) non puoi rifiutare.

Vuoi un consiglio?

Lascia che il tuo sonno venga turbato!

Lascia che l’impulso al risveglio turbi il mondo di tutti i giorni, il mondo delle apparenze.

Lascia che l’impulso al risveglio sconvolga i piani del tuo ego!

Il mondo che ti circonda è il mondo dell’ego e il fastidio che provi nei confronti di questo mondo è una naturale reazione alle catene dell’ego.

Il mondo – governato dall’ego – non vuole che tu voglia disfarti del tuo ego. Non vuole che tu segua l’impulso al risveglio. Preferisce che tu te ne stia zitto e buono a recitare la fiction umana. Vuole che tu rimanga costantemente distratto; non importa da cosa, basta che tu sia distratto.

Sesso, tv, calcio, birra, teatro, shopping… tutto purché tu non segua l’impulso al risveglio.

Sai invece cosa ti dico io?

Segui quel dannato impulso!

So che all’inizio è fastidioso, so che è un prurito insopportabile ma devi capire che quel prurito è l’inevitabile reazione che sancisce l’inizio del tuo risveglio.

Le distrazioni costanti sono i trucchi con cui l’ego tenta di sedare il sano impulso al risveglio. I divertimenti insensati dell’uomo comune sono i paraocchi con cui il mondo dell’ego tenta di non farti vedere la prigione sensoriale. Sono un modo per non farti sentire il fastidio che dovresti sentire quando vieni continuamente ingannato, manipolato, illuso, abusato.

Desiderare la liberazione è l’unica opzione che ha senso quando si riconosce di trovarsi in una prigione.

C’è una parte di te che sa che il mondo dell’ego è inabitabile; è un sistema fallimentare, falso e inaffidabile. Questo sistema, nonostante le sue distrazioni e divertimenti, è un sistema che produce solo insoddisfazione.

Sai che è così, per cui la domanda è:

Vuoi davvero seguire l’impulso al risveglio o vuoi tornare a uno stato bovino di ignoranza?

Vuoi evolvere o vuoi rimanere un bambino impaurito e rincoglionito dal sistema sociale?

Vuoi ripristinare la lucidità interiore o vuoi farti consumare dalle cazzate dell’ego?

 

Si tratta di due modalità totalmente diverse, ognuna con i propri vantaggi e svantaggi, a seconda della prospettiva.

Il vantaggio del rimanere immaturi sta nel divertirsi per cose frivole e poter credere a tutte le apparenze esterne. Lo svantaggio sta nel rimanere sotto il dominio dell’ego, vivere nell’ignoranza, nella paura e nella sofferenza inutile.

 

*

 

Naturalmente nessuno (a parte il tuo stesso ego) ti obbliga a giocare con le tue catene percettive. Nessuno (a parte il tuo stesso ego) ti costringe a mantenere gli attaccamenti emotivi nei confronti del passato.

Nessuno (a parte il tuo stesso ego) ti spinge ad amare i miraggi, le simulazioni e le apparenze esterne.

Nessuno (a parte il tuo stesso ego) ti spinge a sedare l’impulso al risveglio.

*

 
 

Quando dai retta all’ego, rimani emotivamente attaccato alle catene di questo mondo.

La tua mente, sotto il suo influsso, rifiuta la verità e abbraccia la menzogna.

È così che l’ego ci tiene addormentati in uno stato di ignoranza, paura, immaturità.

È così che l’ego ci tiene inconsapevolmente intrappolati nell’illusione paradisiaca di un futuro migliore, un luogo dove soddisfare i desideri più sfrenati.

 

Tornando alla metafora di Matrix, tutto ciò che le coscienze addormentate vogliono davvero è tornare nella simulazione: una simulazione migliore, più intensa, più vigorosa. Non importa quanto la simulazione sia dolorosa, l’importante è che ci faccia dimenticare l’impulso al risveglio.

Tutti parlano di risveglio ma nei fatti nessuno lo vuole davvero.

Neo, scegliendo la pillola rossa, non voleva davvero svegliarsi; voleva solo l’alternativa alla solita vita quotidiana.

Pillola blu o pillola rossa sono elementi della dualità, per cui lui voleva la dualità. Voleva qualcosa che sedasse l’impulso al risveglio dalla dualità.

Allo stesso modo l’uomo comune non vuole sentire l’impulso del risveglio.

E non potrebbe essere diversamente visto che i suoi impulsi abituali sono gli impulsi dell’ego.

Per l’ego il Risveglio è un inferno mentre il sogno quotidiano (per quanto assurdo, doloroso e deludente) è un paradiso.

 

Chi tenta di svegliarci è cattivo mentre chi ci tiene nella bambagia è buono.

Questa è la logica della mente ordinaria.

Per il tuo ego, io sono il cattivo mentre (paradossalmente) il tuo ego è il buono.

Buffo, vero?

Ti fidi ciecamente di qualcosa che ti ha fatto soffrire per decenni e rimani diffidente nei confronti di ciò che cerca di svegliarti dai tuoi incubi.

Non è colpa tua… il tuo cervello è rimasto così intossicato da aver momentaneamente smarrito la tua pura consapevolezza.

Ma tranquillo, si tratta di un fenomeno passeggero.

Il tuo Sé autentico prima o poi si romperà i coglioni della tua immaturità e ti spingerà a fulminare il tuo stesso ego fino a farlo frantumare.

E sinceramente non vedo l’ora di veder frantumato il mondo dei tuoi sogni.

Vorrei proprio vedere la tua faccia mentre il mondo illusorio in cui hai investito tutta la tua fede crolla rovinosamente davanti ai tuoi occhi.

Non vedo l’ora di vederti seriamente coinvolto nel processo del risveglio.

Non vedo l’ora che tutte le tue sciocche credenze vengano smentite e smaltite dal fuoco della Verità.

*

Ricordati che le credenze sono un meccanismo dell’ego per tenerti emotivamente attaccato alle apparenze esterne.

Memorizza questa riflessione: “Non importa ciò in cui crediamo, ma solo che crediamo”.

Non importa credere alla pillola blu o alla pillola rossa, l’importante è che tu ingoia una pillola mentale.

Le credenze sono le pillole dell’ego.

Il tuo ego vuole solo che tu creda in qualcosa, non importa cosa (politica, scienza, filosofia, spiritualità).

L’importante è che tu nutra una credenza dopo l’altra.

Il che è come dire che all’ego non importa ciò che sogniamo, gli importa solo che rimaniamo nel sonno.

Non importa in quale fiction sei immerso, gli importa solo che rimani seduto e identificato passivamente con il tuo personaggio quotidiano.

Sei un hacker leggendario alla Neo? Bene.

Sei un superuomo-salvatore alla Gesù Cristo? Benissimo.

Sei un fervente credente che ha riposto l’ultima speranza nell’umanità? Eccellente.

Sei un povero disgraziato che spera nella svolta economica? Ottimo.

L’importante è che tu rimanga identificato con il tuo personaggio e che tu non metta in dubbio la realtà di questo mondo.

L’importante è che tu creda intensamente a qualcosa, possibilmente qualcosa di futile e superficiale, così farai felice il tuo ego.

*

 

La maggior parte delle persone muore nella prigione in cui è nata, ma forse nel tuo caso un bagliore di luce ha trafitto la tua consapevolezza e ora, con l’impulso al risveglio, stai riflettendo seriamente sul personaggio con cui sei identificato.

Forse, finalmente, stai ricercando sinceramente la Verità.

La ricerca della verità è il più grande fallimento nella storia dell’umanità perché tale ricerca è condannata al tracollo prima ancora che inizi.

È condannata al fallimento perché parte dall’ego, dalla credenza nel falso, dalla dipendenza dalle illusioni, dall’assuefazione ai sogni.

Non sapendo che abbiamo sbagliato strada sin dalla nascita, finiamo per allontanarci sempre più dalla destinazione verso cui puntiamo – sempre che stiamo puntando davvero alla Verità.

Stando così le cose, la prima cosa da fare è accorgersi che siamo partiti male. L’ego ci ha sviati fin dalla nascita; i nostri progressi non sono veri progressi.

I nostri progressi – i progressi fatti con il nostro ego – sono regressi.

Finché non abbiamo il coraggio di ammetterlo non possiamo progredire.

È qui che entra in gioco il fattore della paura.

La paura di partire da zero è come la paura di morire.

È la paura dell’ignoto.

Grazie a questa paura l’ego prende nuovamente il sopravvento, facendoci ripercorrere la dannata strada battuta della perdizione.

Passiamo decenni a girare per le solite inconcludenti deviazioni.

Vogliamo la liberazione ma la vogliamo senza tagliare i legami affettivi alla nostra falsa identità. Ma sono questi legami che impediscono il nostro progresso verso la liberazione.

Vogliamo vivere da una prospettiva più elevata senza lasciare andare gli attaccamenti quotidiani, ma sono proprio questi attaccamenti a impedirci di elevarci verso una prospettiva più elevata.

*

La prospettiva più elevata è quella in cui si realizza che in realtà, al di fuori del contesto onirico/virtuale/artificiale, non c’è né tempo né spazio, né esseri umani né macchine, né pianeti né stelle, né dualità né causalità, né tu né me.

È verso questa prospettiva suprema che cerca di spingervi l’impulso del risveglio ed ovviamente è lontano da questa prospettiva che l’ego tenta di spingervi.

L’ego vuole farti vedere quel che non c’è (o quel che non sei) e al contempo non vuole farti vedere quel che sei.

L’ego vuole farti vedere solo ed esclusivamente i sogni, le fantasie, le simulazioni, le fiction, le apparenze esterne.

L’ego vuole farti vedere un mondo irreale.

L’ego vuole farti vedere ciò che non esiste e vuole che tu creda nella sua esistenza.

L’ego vuole farti credere a ciò che non è vero.

Guarda bene questo mondo: lo vedi che ogni slogan di questo mondo è una propaganda dell’ego?

Lo vedi che ogni messaggio che riceve il tuo cervello è un invito a credere a tutto ciò che non è vero?

Se lo stai vedendo, stai vedendo l’opera dell’ego.

Questo mondo non è il tuo mondo ma il suo mondo, il mondo dell’ego.

Quando desideri qualcosa di questo mondo stai desiderando una pillola dell’ego.

Quando invece stai mettendo in discussione la realtà del mondo stai assecondando l’impulso al risveglio e dunque stai colpendo fatalmente il tuo ego.

Colpisci più forte!

Il suo male è il tuo bene.

La tua rinascita nella Verità è la sua morte.

(ZeRo)

 
 

 
 

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IL MONDO CHE CONOSCI STA PER AZZERARSI – 2° Parte

Come ho accennato l’anno scorso, nella 1° parte di questa riflessione (IL MONDO CHE CONOSCI STA PER AZZERARSI), il mondo delle apparenze sta per essere totalmente esposto alla luce del Sole.

Sebbene agli occhi delle Coscienze in via di Risveglio il sogno planetario sia diventato piuttosto prevedibile, rimangono ancora molte coscienze addormentate che non si stanno accorgendo (o fingono di non accorgersi) di nulla.

Se siete Coscienze in via di Risveglio non c’è nulla da spiegarvi. Nulla di ciò che sembra accadere là fuori ha davvero importanza per voi, cari esseri disincantati. Dovreste aver già rotto sufficienti incantesimi per sapere che qualsiasi manifestazione, anche la più tenebrosa e maligna, è soltanto una forma di puro intrattenimento.

Se invece siete coscienze addormentate, cioè individui assuefatti ed emotivamente rapiti dal mondo delle apparenze esterne, allora preparatevi a qualche struggente colpo di scena. I prossimi mesi saranno orrendamente stupendi e dunque saranno un periodo ottimale per rompere qualche vostro piccolo incantesimo.

La vostra mente e il vostro cuore verranno messi drasticamente alla prova.

Se avete un briciolo di lucidità e disincanto sarete in grado di oltrepassare il caos circostante fino ad accedere a livelli di consapevolezza impensabili. Se invece siete rimasti incantati e incatenati alle apparenze esterne, vi ritroverete improvvisamente catapultati in un inferno in cui dovrete affrontare legioni di demoni interiori ed esteriori. Demoni non in senso metaforico, né in senso negativo e neppure in senso biblico.

Demoni nel senso di forze primordiali in grado di stimolare il meglio o il peggio di voi.

Forze irresistibili mediante le quali scoprire cosa vi sta più a cuore: illusione o risveglio, abbaglio o lucidità, allucinazione o pura consapevolezza, incanto o disincanto.

Queste forze assumeranno la forma di eventi anomali, relazioni indesiderate, reazioni spropositate, incontri insperati.

Sarà un magnifico conglomerato di fenomeni bizzarri e sensazioni inaspettate.

Da un lato vi sentirete completamente inculati, dall’altro rincuorati.

A tratti vi sembrerà di impazzire, crollare, precipitare e sprofondare nel peggiore degli scenari.

Se non soccomberete a questi colpi di scena sarete in grado di sperimentare una metamorfosi esistenziale simile a quella che fa trasformare il bruco in farfalla. La vostra identità verrà scossa fino al midollo; i vostri sensi si acuiranno in maniera sottilissima; la vostra percezione si espanderà gradualmente fino ad inglobare tutta l’oscurità che avete cercato di evitare fino a questo momento.

Non potendo più evitare percettivamente il contatto con le incognite forze del vostro destino, sarete finalmente costretti a uscire dalla bambagia percettiva dentro cui vive gran parte dell’umanità. Sarete costretti a rompere gli incantesimi sensoriali che vi hanno stregato per tutti questi anni.

Per alcuni questa transizione sarà un’avventura mozzafiato, per altri sarà un incubo da crepacuore. In ogni caso non abbiate paura… siete sempre in buona compagnia, persino in presenza dei demoni.

Giocatevi le vostre carte migliori senza mandare a puttane tutto il vostro gioco.

Mettete in secondo piano i cambiamenti esteriori (materiali, economici, sociali) e ottimizzate questo periodo per attuare un radicale cambiamento interiore (coscienziale).

Salvaguardate la vostra energia, vigilate sulla vostra mente, custodite il vostro cuore, sciogliete le vostre paure, e soprattutto rompete i vostri dannati incantesimi.

Per semplificare il discorso alle coscienze addormentate, vi consiglio semplicemente di non fare troppe cazzate. E per cazzate intendo tutto ciò che vi distoglie dalla Pura Consapevolezza,  vi fa perdere molta lucidità, vi spompa, vi stordisce, vi offusca, vi intontisce e vi toglie una marea di energia.

Non gettate nel cesso questa occasione d’oro.

Provate per un po’ a mettere da parte le vostre dipendenze e cercate di osservare con distacco le configurazioni energetiche della vostra mente, del vostro corpo e dell’ambiente circostante. Guardate questo periodo come un immenso falò dove potete (e dovrete) sacrificare tutto ciò che non ha valore, bruciare ciò che è fasullo, corruttibile, fittizio, superficiale, insignificante e al contempo contemplare ciò che rimane immutabile, invariato, integro, autentico, puro. Alcuni dovranno sacrificare un’amicizia, altri una relazione, un viaggio, un’offerta allettante, una grossa somma di denaro, un lavoro. Non si tratta di qualcosa di permanente ma di momentaneo, giusto il tempo per consentire che la transizione da una condizione all’altra avvenga in maniera rapida e indolore.

Se fatto con la giusta maturità, quel sacrificio non sarà invano.

Vi costringerà ad attraversare il muro di paure infondate che offusca la vostra vista e oscura la vostra vita e (se ce la farete) vi consentirà di passare dall’altra parte, dalla parte delle Coscienze in via di Risveglio.

A quel punto il gioco è fatto.

Il mondo delle apparenze cesserà d’incantarvi, i desideri carnali perderanno di attrattiva, i finti eventi apparentemente reali (F.E.A.R.) smetteranno di incutervi paura.

Questo solo a patto che il Risveglio sia davvero il vostro puro intento.

Ma tranquilli, c’è sempre tempo per tagliare la ragnatela emotiva in cui siete impigliati.

Siete sempre in tempo per trascendere la mentalità gregaria e rifiutare di mettervi a pecorina nel gregge umano.

Avete tutto il tempo del mondo per subire passivamente i meccanismi di auto-sabotaggio dei parassiti psichici, convivere stupidamente con il vostro ego, patire il vostro stesso egocentrismo, sopportare l’inutile peso della vostra stupida importanza personale, credere alla vostra finta storia personale, ritoccare i difetti del vostro ridicolo personaggio.

Avete tutto il tempo che volete per vedere quanto in là possono spingersi le forze demoniache e subire dei rinculi karmici da capogiro.

C’è sempre tempo per disincantarsi e svelare la vera natura del sogno collettivo in cui siete inconsciamente immersi.

Se non sarà in questa vita, sarà nella prossima.

Potete attendere la prossima (ciclica) apertura delle porte dell’inferno oppure potete sfruttare l’inaugurazione della porta dell’inferno di Rodin per compiere la vostra opera alchemica e ascendere ad un’altra condizione esistenziale.

Potete attendere il futuro azzeramento mondiale oppure potete sfruttare l’attuale reset allo scopo di rompere i vostri incantesimi, spezzare le catene sensoriali e disincantarvi definitivamente dall’ipnosi collettiva.

Nel frattempo, mentre voi cercate il senso del circo umano e vi dannate per evitare di ripartire da zero, io vi attendo comodamente al solito posto, al punto zero.

(ZeRo)

Raccolta trilogie di ZeRo – Tre Volumi In Uno

I libri teorici, pratici e poetici di ciascuna trilogia sono stati raccolti in  un unico volume.

Raccolta terza trilogia – tre volumi in uno (15 € invece di 20,99): https://payhip.com/b/ldp8R

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Altri libri di ZeRo: ZeRo – Payhip

 

 

 

Annotazioni di Papaji (non-dualità, illuminazione spirituale)- 2° parte

1* parte: Annotazioni di Papaji – 1° parte

Quelle che seguono sono una serie di note personali scritte dal famoso Poonja (noto come Papaji) nel suo diario privato.

Le parole che trovate nelle parentesi quadre non fanno parte del diario di Papaji, sono soltanto delle mie puntualizzazioni [N.d.A. = Note dell’Autore] finalizzate a semplificare o chiarire i termini utilizzati da Papaji.

 

08/03/1981

FISSA LA TUA MENTE ALLA SORGENTE!

 

[N.d.A. ––––> Fissa la tua mente al Principio, a ciò che viene prima di tutte le apparenze interne ed esterne; disinteressati di ciò che viene dopo (le proiezioni) e ammira l’immanifesto che precede qualsiasi manifestazione.]

 

 

12/03/1981

Rimani disinteressato verso il mondo e rigetta tutti i sankalpa [intenzioni, propositi, desideri, aspettative] della tua mente.

 

 

10/04/1981

Come puoi ottenere moksha (liberazione) se non hai annullato la differenza tra te e il Brahman?

Cancella tutto ciò che gli occhi vedono. Esci dalla scena e guarda disinteressatamente.

 

[N.d.A. ––––> Brahman, l’Assoluto, è composto da ‘Brahm’ (mondo) più il privativo ‘an’ (assenza) e significa dunque ‘assenza del mondo’, nel senso di assenza di illusioni, assenza di impressioni.

Per puro esercizio intellettuale possiamo associare ‘brahm’ a “brama” e considerare Brahman come ‘assenza di brama’.]

 

 

28/04/1981

Lascia che le cose seguano il loro corso. Rimani disinteressato per quanto è lungo il giorno, come se fossi troppo malato per occupartene.

 

 

 

29/04/1981

Se si vedono tutte le forme come irreali, si percepisce la Realtà.

Sviluppa una mente che non si afferra a niente: immagini, suoni, odori, gusti, contatti.

 

 

23/08/1981

Quando la vera natura viene scoperta attraverso il potere della saggezza intuitiva, il sogno (l’incantesimo) del mondo finisce. Finché il processo incantevole del mondo rimane un oggetto nella tua coscienza, c’è schiavitù. Quando l’incantevole processo del mondo viene negato [spezzato tramite il disincanto], sorge la liberazione.

 

[N.d.A. –––> Negare l’ipnotico processo del mondo significa dissuadersi dall’impressione di realtà prodotta – a nostra insaputa – da tale processo che mediante le apparenze esterne ipnotizza gli organi sensoriali. Negando la sua apparente realtà state indirettamente affermando la sua natura apparente/onirica, il che vuol dire riconsiderarlo come sogno collettivo.]

 

 

24/08/1981

Anche se ti affidi a centinaia di rituali, finché per te esiste drishya (oggetti della vista), non puoi ottenere la liberazione.

 

[N.d.A. –––> Papaji intende dire che finché gli oggetti dei sensi per te rimangono “reali”, non puoi ottenere la liberazione dal mondo delle apparenze esterne. Senza un’autentica comprensione non si ottiene alcuna liberazione; allora nessuna pratica, insegnamento, metodo, Maestro, rituale potrà tornarti davvero utile se prima non impari a riconoscere la vera natura del mondo.]

 

 

8/09/1981

Tutto è proiezione mentale: sole, luna, cielo, montagne, fiumi, foreste, uomini, animali.

Come potrebbe la mente essere trascesa dall’attività mentale stessa?

Anche la meditazione è indotta da una tendenza mentale. Non può donare la libertà dal processo illusorio del divenire.

 

 

11/09/1981

Quando la visione [suprema] si dischiude, il mondo si dissolve.

 

 

13/09/1981

È il Conoscitore interno a ciascuno di noi a vedere le proprie illusioni all’interno di se stesso.

 

Questo principio conoscente

è il Sé [identità reale].

Il mondo è illusione.

 

Drishya (la visione duale creata dalla mente) è il seme del samsara.

Brucia questo seme al fuoco della saggezza. Questo è l’unico modo per ottenere la liberazione.

 

 

14/09/1981

Finché sarai convinto che questo mondo è reale, nessuno sforzo ti libererà dal processo ipnotico del mondo. Ma ottenendo la vera visione dimori nel vero stato, il sahaja–samadi (spontanea realizzazione). L’ignoranza è il seme del mondo ipnotico. Se l’ignoranza non viene annullata dalla conoscenza, l’ipnosi del mondo non può cessare. E senza la cessazione dell’ipnosi del mondo non può esserci liberazione. Solo la visione intuitiva [percezione sottile, profonda, immediata] può mettere fine all’illusione. Se non viene superata questa illusione mediante la luce della saggezza, l’illuso – colui che vede l’illusione – continuerà a essere intrappolato nel processo ipnotico del mondo.

 

 

15/09/1981

Finché per te esiste drishya (visione illusoria), non puoi ottenere la liberazione.

 

[N.d.A. ––––> Finché mantieni una visione immatura, addormentata, incantata, parziale, separativa, conflittuale non puoi ottenere la liberazione.]

 

 

15/09/1981

A una visione più profonda, anche questo mondo non è nato, perché è illusione.

 

 

21/09/1981

Se, stando in mezzo alle forme, si riconosce che sono irreali, si percepisce la Verità.

 

[N.d.A. ––––> Se, stando in mezzo ai fenomeni del mondo, ci si ricorda che sono illusori, si può intuire la Verità.]

 

 

28/09/1981

Quando la mia mente inizia a sognare la realtà della veglia, io la rifiuto.

 

[N.d.A. –––> Quando la mente ti porta a credere alla realtà delle apparenze esterne, rifiuta tale atteggiamento e non credere che siano davvero reali… NON CREDERE A CIÒ IN CUI CREDE LA TUA MENTE!] Continua a leggere Annotazioni di Papaji (non-dualità, illuminazione spirituale)- 2° parte

L’UNIVERSO VISTO ATTRAVERSO GLI OCCHI DELLA PURA CONSAPEVOLEZZA

 

Questo, grossomodo, è il modo in cui un risvegliato vede l’intero universo…

 

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Ora magari vi sarà più chiaro perché utilizzo termini come “sogno planetario”, “mondo delle apparenze”, “allucinazione collettiva”, coscienza incantata, rottura di incantesimi…

 

 

Ed ora dovreste anche capire perché scrivo spesso che non può esserci dialogo tra risvegliato e coscienza addormentata…

 

 

 

ROMPERE L’ACCORDO CON IL MONDO

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Tratto dalla trilogia “Risveglio dal sogno planetario – Volume Pratico“.

Fin da piccoli vi hanno imposto tantissimi accordi che inconsciamente tentate tuttora di onorare.

L’accordo attuale che avete stipulato con la famiglia, gli amici, la società – quindi con il mondo – dice: tu sei fatto così e dunque devi ragionare, agire, sentire solo così, nei limiti di questo accordo.

Inconsciamente state onorando ogni giorno questo accordo: lo onorate con i vostri ragionamenti, i giudizi, i pensieri, le paure, le abitudini, l’atteggiamento mentale.

L’intera umanità onora senza accorgersene degli accordi di cui non è nemmeno a conoscenza.

 

Ciò che si trova al di fuori dell’accordo è considerato impossibile o irreale.

 

Cosa dà continuità all’accordo? Cosa lo rafforza?

Il vostro CONSENSO!

 

Senza il vostro consenso tale accordo perderebbe il proprio valore.

Attenzione ed energia sono altri fattori che danno continuità all’accordo abituale.

Appena togliete il vostro consenso, cioè appena rompete il vostro accordo con il mondo (la società, il sistema), iniziano ad aprirsi innumerevoli possibilità. Rompere l’accordo non significa ribellarsi, manifestare in piazza, fare una rivoluzione. Rompere l’accordo qui significa soltanto rifiutare la vecchia descrizione del mondo, della Realtà, della vostra identità.

 

Tolto il consenso dai vecchi accordi potete cominciare ad onorare un altro accordo, un’altra descrizione di voi stessi e del mondo.

Se volete potete dare il consenso a questi messaggi, onorare questi insegnamenti, trovare un accordo con queste descrizioni; oppure dare il consenso ad altri insegnamenti, a messaggi che risuonano con la vostra consapevolezza attuale.

Quel che conta è rompere l’accordo con la vecchia descrizione: la vecchia descrizione della vostra identità, la vecchia descrizione del mondo, la vecchia descrizione di concetti essenziali come Realtà, sogno, morte, tempo.

 

ACCORDI ESTERIORI (con gli eventi esterni al corpo)

 

Accordi sociali (abitudini collettive, formalità, gesti o parole in accordo alle cosiddette buone maniere).

Accordi lavorativi.

Accordi familiari (richieste, pretese).

Accordi sentimentali (promesse, vincoli).

Accordi religiosi o spirituali (rituali, abbigliamento, pratiche, gesti e parole ‘sacre’ in accordo alle tradizioni).

 

ACCORDI INTERIORI (con gli eventi interni al corpo)

 

Accordi personali (con voi stessi).

Accordo o disaccordo con le vostre idee, sensazioni, intuizioni.

Accordi o disaccordi con i vostri pensieri.

Accordi o disaccordi con i desideri.

Accordi o disaccordi con delle nobili intenzioni, degli scopi superiori, degli ideali.

Accordi con il piccolo gps oppure con il GPS (Grande Presenza Silenziosa).

Accordo con l’espansione di coscienza.

Accordo con le limitazioni della coscienza, la riduzione delle proprie facoltà e del proprio potenziale.

Accordo con la pace interiore, il silenzio, la calma, l’armonia.

Accordo con la sfrenatezza, la lussuria, la licenziosità, l’avidità, la presunzione.

Accordo con la saggezza, la lucidità, il disincanto.

Accordo con le fantasie, le impressioni superficiali, le illusioni, le pretese immature.

Accordo con la contentezza nel qui ed orail senso di pienezza, il senso di interconnessione.

Accordo con il malcontento, l’incontinenza, l’insoddisfazioneil senso di incompletezza, il senso di solitudine, il senso di separazione, l’impressione di non essere amati (accettati, compresi).

 

Prendiamo il senso di colpa, la vergogna o un qualsiasi giudizio negativo su voi stessi.

L’accordo con questo senso di colpa o con quel giudizio viene avvalorato ogni volta che ci credete, ogni volta che lo reiterate, ogni volta che vi giudicate in quel modo oppure ogni volta che giustificate quel tipo di mentalità; ogni volta che dite o pensate frasi come “purtroppo sono fatto così, non posso farci niente” state dando il consenso a quel giudizio, lo state rafforzando.

Questa valorizzazione degli accordi indesiderati si verifica anche quando sorgono desideri, timori, impressioni che vengono subito assecondate senza riflessione, senza lucidità.

 

Anziché dare consenso a quelle impressioni potreste dare il consenso a centinaia di altre cose. Potete dare il consenso alla saggezza oppure potete dare valore a idee che non appartengono alla vostra mentalità attuale.

Tutto dipende da voi.

A cosa volete dare il consenso?

Volete ancora dare il consenso ad una mentalità che si dimostra controproducente, inaffidabile, nociva per voi e per gli altri?

 

Come esercizio di oggi rivalutate la lista di accordi interiori ed esteriori, poi osservate in che modo state onorando quegli accordi, infine valutate quali accordi volete modificare.

Non sforzatevi di rompere all’improvviso un vecchio accordo, limitatevi ad osservarlo con occhi nuovi e a riflettere sulle implicazioni di tale accordo.

Quali effetti ha avuto su di voi?

È utile, sano, benefico, indispensabile?

Ci sono nuovi accordi o nuove descrizioni che potete onorare?

Per quanto riguarda gli accordi esteriori andateci molto cauti: è opportuno aver preso coscienza degli accordi interni prima di rivalutare e intervenire efficacemente su quelli esterni.

Per il momento non dovete intervenire fisicamente su nessun accordo, dovete solo prendere consapevolezza del loro valore e delle loro conseguenze.

Portate semplicemente la consapevolezza su quegli accordi e lasciatevi guidare dal buon senso.

 

Esempio di vecchio accordo interiore o vecchia descrizione ––> “io sono soltanto un corpo fisico, la mia percezione attuale è corretta, posso fidarmi ciecamente dei dati sensoriali”.

 

Nuovo accordo o nuova descrizione ––> “io non sono il corpo fisico, il mondo non è quello che sembra, la mia percezione attuale non è corretta, non posso fidarmi ciecamente dei dati sensoriali”.

 

 

 

FERMARE IL MONDO

Tratto dal cap. 10 della trilogia “Risveglio dal sogno planetario – Vol. Teorico

 

Fermare il mondo è un’espressione ricorrente nelle opere di Carlos Castaneda e si riferisce ad un processo di radicale trasformazione interiore.

Per comprendere questa espressione è necessario fare qualche premessa.

Per ‘mondo’ Castaneda intende la ‘descrizione del mondo’ e la relativa percezione, la percezione che abbiamo delle nostre esperienze (sensazioni, emozioni, sentimenti). Questa percezione viene influenzata dal nostro dialogo interno, cioè dal modo in cui noi descriviamo il mondo; da come ce lo dipingiamo, raccontiamo, immaginiamo. Descrizione del mondo sta anche per sistema di convinzioni che tramandiamo, che inculchiamo nella testa delle nuove generazioni.

In altre parole, il mondo – la nostra percezione quotidiana – dipende dalla nostra descrizione, la quale a sua volta dipende dal nostro dialogo interno (i costrutti della nostra mente).

In sostanza i nostri costrutti interiori ‘costruiscono’ il nostro mondo esteriore, il nostro sogno collettivo.

Tra i costrutti mentali e il mondo per come lo vediamo c’è di mezzo un elemento chiave:

la percezione.

 

La percezione ordinaria, cioè il mondo per come viene percepito da un normale essere umano, può essere interrotta e rimpiazzata da una percezione straordinaria, la percezione di quelli che Castaneda chiama Veggenti, Nagual, Stregoni. Quel che dovete comprendere è che quando la nostra percezione cambia, cambia anche il nostro mondo. In questo senso dire percezione, dire mondo percettivo o dire mondo è la stessa cosa; si rifanno tutti allo stesso significato.

Affinché il nostro mondo (percettivo) sia diverso o fuori dall’ordinario è necessario prima di tutto fermare la consueta descrizione del mondo, cioè l’insieme di convinzioni/superstizioni/pregiudizi/valori che da millenni hanno condizionato e limitato la nostra percezione della Realtà.

Fermare la descrizione del mondo corrisponde un po’ al classico concetto di messa in discussione delle proprie convinzioni, soltanto che qui ha una valenza completamente diversa. Non si tratta di rimpiazzare un pensiero negativo con uno positivo. Qui si tratta di interrompere nettamente il dialogo interiore, quel meccanismo mentale che mette automaticamente in moto tutta una serie di reazioni psicosomatiche che mal si addicono ad una coscienza in via di Risveglio. Questo dialogo è ciò che sostiene la descrizione del mondo, è ciò che lo supporta, lo difende, lo promuove. Da questo dialogo massiccio nascono e si diffondono a macchia d’olio le ideologie più disparate, gli atti più beceri, i disturbi più raccapriccianti. Sempre a causa di questo dialogo incessante viene dissipata una marea di energia vitale in abitudini assurde, atteggiamenti ossessivi e comportamenti compulsivi.

Sopra ogni cosa però questo dialogo è la cagione delle nostre allucinazioni individuali, del nostro folle sogno collettivo, delle pazzesche manifestazioni che vediamo ogni giorno.

L’interruzione di questo dialogo consente di fermare il mondo (fermare la canonica descrizione del mondo) e questo a sua volta ci consente di accedere ad una percezione non più ordinaria bensì fuori dall’ordinario.

La percezione ordinaria corrisponde al mondo che percepite abitualmente, alla realtà che vedete quando rimanete incantati dalle apparenze esterne, quando siete schiavi dei pensieri, del linguaggio, succubi dei desideri più morbosi, attaccati ai capricci più infantili. Questa percezione ordinaria è appunto il sogno collettivo da cui dovreste svegliarvi.

La percezione straordinaria è la percezione che si dispiega nel momento in cui vi disilludete dalle apparenze esterne, quando non siete più schiavi della mente ordinaria, non vi fate dominare dai desideri, non vi fate coinvolgere visceralmente dai capricci mondani.  I vostri occhi non rimarranno ingenuamente incollati ai fenomeni del mondo, non rimarrete ipnotizzati dalle abitudini della massa, non vi farete ingannare dai parametri del sistema. Comprenderete che ciò che il sistema definisce reale, vero, vantaggioso, naturale non ha niente di reale, vero, vantaggioso e naturale.

Nella percezione straordinaria sarete consapevoli di dove vi trovate, di cosa sta accadendo a livello planetario, di quali forze sono in gioco, di come l’attenzione della massa possa essere agganciata, ipnotizzata, manipolata e infine imprigionata in particolari strutture energetiche, in bolle percettive o in poche parole in un sogno o incubo collettivo.

La percezione straordinaria è alla portata di tutti, è soltanto una percezione insolita rispetto a quella abituale, una percezione più sottile, raffinata, autentica.

A differenza della percezione ordinaria, quella straordinaria è una percezione diretta; la percezione ordinaria veniva manipolata e ridotta da una rigida descrizione del mondo (dogmi, tabù, credenze) mentre questa percezione sottile viene guidata dalla conoscenza silenziosa, è una percezione che si muove in sintonia con i micro-movimenti dell’energia stessa.

È una percezione pulita, non offuscata dal dialogo interno, da ciò che gli altri vi hanno detto sul mondo, sull’Universo, su voi stessi, sulla vita, sulla morte, sull’aldilà, su cosa temere e cosa apprezzare.

Questa percezione è estremamente rara perché, volenti o nolenti, la nostra mente è stata marchiata da una rigida descrizione del mondo e da un’ingannevole descrizione di noi stessi.

 

Al di là dell’aspetto percettivo, il discorso è piuttosto intuitivo.

Pensateci bene: nel momento in cui viene rimossa o modificata una convinzione a proposito di qualcosa, assieme alla convinzione profonda cambia anche il vostro modo di interagire e di conseguenza cambia il risultato dell’interazione; potreste interrompere alcune abitudini oppure cominciare un nuovo stile di vita, il tutto grazie al capovolgimento di alcune convinzioni.

A livello globale accade la stessa cosa: la società attuale è sorretta dalla nostra adesione alle sue convenzioni; le sue convenzioni sono diventate le nostre convinzioni; il suo sistema di pensiero è diventato il nostro sistema di pensiero dominante. Da questo sistema di pensiero dominante derivano le nostre azioni e dalle nostre azioni deriva la nostra società, l’ambiente in cui viviamo, gli scenari in cui siamo quotidianamente immersi… il nostro mondo.

 

La coscienza in via di Risveglio si astiene dall’attività disordinata della mente che costruisce un mondo e vi si imprigiona dentro.

La coscienza ordinaria invece è schiava delle attività disordinate della propria mente che crea il suo bozzolo di pensieri/sensazioni e vi rimane impigliata come un ragno rimane imprigionato nella propria ragnatela.

 

Castaneda, Don Juan, i Toltechi non hanno scoperto nulla di nuovo, hanno soltanto reso fruibili delle conoscenze che spesso vengono insabbiate, falsificate oppure trascurate. L’utilità di questi insegnamenti non sta nell’aspetto filosofico bensì in quello pragmatico: potete constatare voi stessi la veridicità di queste conoscenze.

La vostra constatazione è fondamentale perché senza di essa non può esserci una vera comprensione. Una volta constatato che la descrizione del mondo e il dialogo interiore sostengono il mondo (la percezione ordinaria) sarete in grado di comprendere il motivo dell’enfasi sull’interruzione del dialogo interiore, sul fermare la descrizione del mondo e quindi sul mantenimento del silenzio interiore. Il silenzio interiore sarà tra l’altro uno degli argomenti principali della prossima opera (Mente Vuota in Corpo Pieno). Qui posso solo anticiparvi il discorso ricollegandomi brevemente al libro di Armando Torres, “Incontri con il Nagual, conversazioni con Carlos Castaneda”.

 

Il silenzio è un passaggio fra i mondi. Facendo tacere la nostra mente emergono aspetti incredibili del nostro essere. A partire da quel momento, la persona si rende veicolo dell’intento e tutti i suoi atti cominciano a trasudare potere.

[…]

Spiegò che il silenzio mentale non è solo assenza di pensieri. Piuttosto si tratta di sospendere i giudizi, di essere testimoni senza interpretare. Sostenne che entrare al silenzio può essere definito, secondo il modo contraddittorio degli stregoni, come ‘imparare a pensare senza parole’.  – Per molti di voi quello che sto dicendo non ha senso, perché siete abituati a consultare tutto con la mente. La cosa ironica è che, tanto per cominciare, i pensieri non sono neanche nostri, risuonano attraverso di noi, il che è diverso. E siccome ci tormentano fin da quando abbiamo l’uso della ragione, abbiamo finito per abituarci a loro.

[…]

Perciò, se volete darvi un’opportunità, avete solamente una via d’uscita: scollegate la mente! La libertà si ottiene senza pensare.

– Conosco persone che sono riuscite a fermare il loro dialogo interno e non interpretano più; sono pura percezione; non sono mai delusi o pentiti, perché tutto ciò che fanno parte dal centro della decisione. Hanno imparato ad avere a che fare con la loro mente in termini di autorità e vivono nel più autentico stato di libertà.

Continuò dicendo che il silenzio è la nostra condizione naturale.

Siamo nati dal silenzio e là ritorneremo. Ciò che ci inquina sono le idee superflue inculcate in noi dalla nostra forma collettiva di vivere.

[…]

– Don Juan affermava che siamo animali predatori che, a forza di addomesticarci, abbiamo finito per convertirci in ruminanti. Passiamo la vita rigurgitando una lista interminabile di opinioni su quasi tutto. I pensieri ci arrivano a grappoli; uno si allaccia con l’altro, fino a riempire lo spazio intero della mente. Quel rumore non ha alcuna utilità, perché è diretto, praticamente nella sua totalità, all’espansione dell’ego.

– Poiché va contro tutto ciò che ci è stato insegnato fin da bambini, il silenzio deve essere intentato con spirito di combattimento.

Noi stregoni di oggi ci proponiamo di passare per il mondo senza richiamare l’attenzione, trattando tutto e tutti allo stesso modo. Un guerriero si fa padrone della situazione, nel bene o nel male, perché c’è qualcosa di tremendamente efficace nell’agire senza la mente.”

 

 

…..

 

CONCETTI CHIAVE Continua a leggere FERMARE IL MONDO

LO JONG (addestramento mentale tibetano)

Tratto dal cap. “ADDESTRAMENTO MENTALE – 1° Parte” del libro “Risveglio dal sogno planetario, Vol. Pratico”.

 

………………………

 
 

Il Lo Jong (addestramento mentale) è una pratica tibetana consistente nella concentrazione su una raccolta di massime rivolte ai praticanti del Buddhismo Mahayana.

Lo scopo di queste massime è quello di addestrare la mente del praticante a liberarsi da paure, illusioni e desideri; favorire la concentrazione, la lucidità, la determinazione.

 

Di seguito vi riporto alcune massime Lo Jong.

 
 
 

L’azione disinteressata è senza-seme, improduttiva di karma.

 
 
 

Considera tutti i fenomeni come un sogno.

 
 
 

Rinuncia a ogni aspettativa di ricompensa o vantaggio personale.

 
 
 

In tutte le tue azioni, fai ricorso alle massime (istruzioni, aforismi, concetti chiave, promemoria).

 
 
 

Metti subito in pratica ciò che sai.

 

Pratica anche nella distrazione.

Non essere incostante nella pratica.

 
 
 

Il rimedio si manifesta da sé, la soluzione emerge spontaneamente, la liberazione avviene naturalmente.

 
 
 

Conserva una mente gioiosa ed elargisci atti compassionevoli.

 
 
 

Comincia da ora ad usare le circostanze impreviste come via (verso il Risveglio): trasforma ogni circostanza in insegnamento, le piccole seccature in opportunità di pratica, le difficoltà in via per l’Illuminazione.

 
 
 
 

Non dipendere dalle circostanze esteriori.

 
 
 

Liberati tramite l’osservazione lucida e distaccata.

 
 

Considera il mondo come già consacrato, l’umanità come già salva, le creature come già libere.

Annotazioni di Papaji (non-dualità, illuminazione spirituale)- 1° parte

 

Vedi anche Libri del risveglio: https://risvegliodalsognoplanetario.wordpress.com/about/

Quelle che seguono sono una serie di note personali scritte dal famoso Poonja (noto come Papaji) nel suo diario privato.

25/09/1981

“Da dove inizia l’attività della mente?

[…]

Perché non posso descriverlo?”

 

22/10/1981

È tutto un sogno continuo, infinito e senza inizio.

Chiarissimo!”

 

01/01/1982

“A chi appartiene questo sogno?

Chi sta sognando questo sogno?”

 

27/04/1982

“Ero seduto nel mio soggiorno alle 10.30 e volevo leggere un libro, quando il mio vicino ha acceso il mangianastri al massimo del volume. Cosa potevo fare? O uscire di casa o dormire. Ho preferito la seconda soluzione. Probabilmente mi sono addormentato di colpo e mi sono risvegliato alle 11.50. Il volume della musica era ancora molto alto. Ma perché non l’ho sentito durante il sonno? Dove si era ritirata la mente? Posso farlo anche nello stato di veglia senza addormentarmi? Sto cercando di spingere la mente verso la sua sorgente. Lo farò adesso!” Continua a leggere Annotazioni di Papaji (non-dualità, illuminazione spirituale)- 1° parte